Cenni storici
Sul litorale tricasino, nella splendida località di Marina Serra, sorge il santuario dedicato alla Madonna Assunta, eretto su un terrazzamento. Da quassù è possibile scorgere l’orizzonte.
Ad est si trovano le acque del canale d’Otranto, dove fa capolino la torre di avvistamento “Palane”, risalente al XVI secolo; a sud, le pendici della Serra del Calino. A nord si estende il litorale, che s’incurva nell’insenatura de il Rio e si protrae verso la costa di Tricase Porto.
La località marina ospita l’incantevole “piscina”, ampliata artificialmente nel corso del Novecento sulla scorta della precedente “grotta dei monaci”, cui un tempo i frati domenicani facevano ricorso per bagni estivi ristoratori.
La struttura del santuario, di matrice tardo-cinquecentesca, richiama quella degli antichi edifici fortilizi di Terra d’Otranto, solitamente lontani dai centri abitati. Qui, infatti, era più forte la necessità di difendersi dagli attacchi dei nemici, barbareschi e non, e da tutti quei pericoli che un edificio isolato e lontano dalla civiltà poteva attirare.
Per questo, sul perimetro del santuario sono ancora visibili le caditoie strategicamente posizionate a difesa dei punti di accesso.
La sua facciata è grandiosa e austera, in linea con la severità di altri edifici sacri del tempo, come il convento dei Cappuccini di Tricase.
La chiesa era immersa in un suggestivo paesaggio, scandito da terrazzamenti e vivacizzato da diverse attività agricole. Sino alla fine del Settecento, la località di Marina Serra era, infatti, in buona parte destinata alla coltivazione dell’uva, dei fichi e dell’olivo. Per questo, si registra così numerosa la presenza di paiare, di lamie, palmenti e case coloniche.
Così Ludovico Maroccia narrava il luogo in una nota relazione del 1754:
«Il mare sta lontano da due milia, via buona, ci se va in carrozza, è una marina molto deliziosa e per venti milia ci sono molti giardini e vigne. Vi sono molte case e pagliare che in tempo dell’estate la gente villana si porta alla marina e si trattengono sino sbrigano l’uva e le fighe. Alla ripa del mare vi è una torre chiamata la torre di Palane guardata da soldati spagnoli li quali fanno la guardia giorno e notte».
La chiesa, quindi, ospitava le pratiche cultuali dei contadini, che dedicavano la stagione estiva alle vigne di Marina Serra, così come anche della guarnigione spagnola, che sorvegliava il Canale d’Otranto dalla Torre di Palane.
La storia della chiesa della Serra è inoltre legata a diverse, straordinarie opere d’arte. Pregiatissima, ad esempio, è la tela attribuita al pittore napoletano Paolo Finoglio, risalente alla prima metà del Seicento e ora custodita presso la Matrice di Tricase. Nella pala è raffigurata, con richiami d’influenza caravaggesca, la Madonna Assunta con i santi Francesco d’Assisi, Antonio da Padova, Tommaso d’Aquino e Giovanni evangelista.
Presso il santuario è possibile ammirare la copia della tela dell’Immacolata su Marina Serra di autore ignoto. L’opera, della prima metà del Seicento, sembra avere tutte le caratteristiche di un ex-voto. Ai piedi della Vergine, si staglia il paesaggio costiero di Marina Serra, dove fa capolino la torre Palane. Al centro dell’orizzonte compaiono delle lingue bianche, mentre a destra fa vela un galeone. In basso, nelle acque del litorale, un guscio a remi si avvicina verso un oggetto rossastro: potrebbe essere un uomo in mare in piena difficoltà. Che si tratti del racconto di un possibile salvataggio?
Infine, qui si conserva una statua in pietra leccese di san Pantaleone, congiunto all’omonimo altare, e una statua in cartapesta dell’Assunta, recentemente restaurata.
THE SANCTUARY AND THE LANDSCAPE OF MARINA SERRA
On the coast of Tricase, in wonderful Marina Serra, there is the sanctuary dedicated to Madonna Assunta, erected on a terracing. From up here you can see the horizon.
To east there are the waters of the Otranto Canal, where the watchtower “Palane” appears, dating back to the XVI century; to south the slopes of the Serra del Calino. To north coastline extends and bends into the bay of the Rio and continues towards the coast of Tricase Porto.
This sea place has the gorgeous “pool”, expanded artificially during twentieth century, building on the previous “cave of monks”, where monks used to swim during summer.
The structure of this sanctuary, which style dates back to the late-sixteenth century, recalls the style of the ancient buildings fortresses of the Land of Otranto, usually far from the towns. Here, in fact, the necessity of defence against attacks of, barbarian and not, enemies, and against all threats that could menace an edifice because it was isolated and far from town was stronger.
For this reason, on the perimeter of the sanctuary the hatches strategically placed to defend the access points are still visible.
Its front is magnificent and austere, in line with the severity of other religious buildings of the time, such as the Capuchin Convent of Tricase.
This church was located in charming landscape, marked by terracings and enlivened by different agricultural activities. Until the end of the eighteenth century Marina Serra in fact was, in large part, used for cultivation of grapes, figs and olives. That’s why, there is a massive presence of haystacks, lamie, millstones and farmhouses.
Ludovico Maroccia described this place like that in a well-known report of 1754:
«The sea is two miles far, good way, there are those who go by carriage, is a very delightful sea place and for twenty miles there are many gardens and vineyards. There are many houses and haystacks that in summer the villany people take to the marina and stay until they take care of the grapes and pussies. At the bank of the sea there is a tower called the tower of Palane watched by Spanish soldiers who guard them night and day».
So, this church housed the cult practices of the farmers, who used to dedicate the summer season to the vineyards of Marina Serra, as well as the Spanish garrison, which guarded the Otranto Canal from the Palane Tower.
There is a connection between the story of the church of the Serra and several extraordinary works of art. Very valuable, for example, is the canvas attributed to the Neapolitan painter Paolo Finoglio, dating from the first half of the seventeenth century and now kept in the Matrix of Tricase. The altarpiece depicts, with references of Caravaggio’s influence, the Madonna Assunta with Saints Francis of Assisi, Anthony of Padua, Thomas Aquinas and John the Evangelist.
At the sanctuary you can admire the copy of the canvas of the Immaculate Conception on Marina Serra which author is unknown. This work, of the first half of the seventeenth century, seems to have all the characteristics of an ex-voto. At the foot of the Virgin, there is the coastal landscape of Marina Serra, where the Palane tower appears. White tongues appear in the centre of the horizon, while a galleon sails to the right. Below, in the waters of the coast, a rowing shell gets closer to a reddish object: it could be a man in sea in full difficulty. Can it be a possible rescue?
Finally, here there is a statue in Lecce stone of San Pantaleone, joined to the homonymous altar, and a papier-mâché statue of the Assumption, recently restored.