Cenni storici
Il Cisternone
Si tratta di una cisterna di grandi dimensioni realizzata agli inizi del Novecento con l’obiettivo di rendere disponibile l’acqua potabile per gli abitanti del borgo. Nella cisterna, volutamente collocata nella parte bassa del Porto, sulla banchina, venivano convogliate sia l’acqua di falda che quella piovana che defluivano verso il mare; una volta filtrata e resa potabile, si poteva prelevare da una fontana posizionata sulla banchina stessa.
La costruzione del Cisternone agli inizi del XX secolo rientrava a pieno titolo nelle opere di ampliamento e sistemazione del Porto di Tricase che, da approdo per imbarcazioni di piccole dimensioni, a causa dei suoi bassi fondali e delle difficoltà di accesso, ambiva a ritagliarsi un ruolo comprimario rispetto ai porti di Otranto, Castro e Leuca. I progetti di ampliamento del Porto (del 1898 e del 1909) erano stati fortemente voluti dall’azione sinergica delle amministrazioni comunali e del deputato locale, Alfredo Codacci Pisanelli, con l’obiettivo di rilanciare l’economia tricasina. Ne è un esempio emblematico la tabacchicoltura, particolarmente diffusa in questi territori agli inizi del Novecento: l’ampliamento del Porto aveva favorito l’incremento delle esportazioni del prodotto via mare anche grazie alla costruzione di magazzini di stoccaggio nella stessa area portuale.