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Convento e Chiesa dei Cappuccini

Cenni storici

Qui in Piazza Cappuccini il tempo sembra essersi fermato. 

I frati cappuccini giunsero a Tricase nel 1578, grazie al patrocinio del feudatario barone Cesare Pappacoda e alla generosità della moglie, Briana degli Acquaviva d’Aragona, figlia del duca di Nardò e discendente di una delle famiglie di lignaggio più importanti del Regno di Napoli. 

I lavori di costruzione del convento si conclusero dieci anni dopo, nel 1588, quando il feudo di Tricase venne acquistato dalla famiglia feudataria dei Gallone, ricchi mercanti d’olio. 

Il convento fu eretto in piena campagna, sia per rispetto alla sobrietà architettonica francescana, sia per garantire sicurezza e riservatezza alla famiglia conventuale.

Fu costruito secondo i modelli militareschi di fine Cinquecento: per questo appare organizzato in un impianto possente e austero dotato di feritoie e caditoie difensive. 

Proprio questa sua posizione extraurbana favorì la missione dei frati cappuccini, che, attraverso una politica di evangelizzazione molto vicina alla civiltà contadina, assicurarono una cura pastorale di supporto agli strati più bassi della società locale del tempo.

Fu la famiglia dei Gallone, nel corso del Seicento, ad ampliare il convento e a dotarlo di ricchi patrocini, grazie anche all’aiuto della famiglia Trane dei baroni di Tutino, anch’essi mercanti d’olio e detentori di una ricca rete feudale nel Salento meridionale.

L’interno dell’edificio ospita preziose testimonianze pittoriche ed ebanistiche: basti guardare il grazioso altare maggiore interamente scolpito in essenze di quercia, noce e olivo. 

L’imponente pala centrale è attribuita al celebre pittore veneziano Tintoretto Jr. e raffigura la salita sul Calvario di Cristo e l’incontro con la Veronica.

Nel 1867, la comunità religiosa si sciolse e i beni furono incamerati da parte del Comune di Tricase, che convertì l’area conventuale in carcere mandamentale e buona parte del giardino in zona cimiteriale.

Ad oggi, gli spazi conventuali, sede della Caritas, sono destinati alle politiche sociali dei centri di ascolto e dell’osservatorio della povertà della diocesi di Ugento-S. Maria di Leuca.

Cartolina

THE CAPUCHIN CONVENT AND CHURCH

 

Here, in Capuchin Square, it seems that time is stopped.

The Capuchin friars went in Tricase in 1578, thanks to the patronage of the feudal baron Cesare Pappacoda and the kindness of his wife Briana degli Acquaviva d’Aragona, the daughter of the duke of Nardò and the descendant of one of the most important families of the Kingdom of Naples. 

The convent building work were completed ten years later, in 1588, when the manor of Tricase was bought by the Gallone feudal family, the rich oil-dealer. 

This convent was built in the countryside for two reasons: to respect the Franciscan architectural sobriety and to ensure security and privacy to this conventual family.

It was erected according to the late sixteenth century military models: that’s why it has an imposing and austere system, having defensive slits and trap door.

This extraurban position promoted the mission of the Capuchin friars, who, through an evangelization policy, very close to the rural civilization, ensure a pastoral care of support to the lower layers of the local society of the time.

In seventeenth century the Gallone family decided to expand the convent and equipe it with rich patronages, thanks to the help of the Trane family of the barons of Tutino, oil dealers and owner of a rich feudal system in southern Salento as well.

Inside this building there are precious pictorial and cabinet-making testimonies: just look at the nice main altar, entirely carved in oak, walnut and olive tree essences.

The imposing central altarpiece is attributed to the famous Venetian painter Tintoretto Jr. and it depicts the ascent on Calvary of Christ and the encounter with the Veronica.

In 1867 the religious community broke up and their goods were raked by Municipality of Tricase which turned the conventual area in a district prison and large part of garden in cemetrial area.

Nowadays, the conventual areas, seats of Caritas, are destined to the social policies of the listening centers and the observatory of poverty of the diocese of Ugento-S. Maria di Leuca.