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Depressa

Storia, Cultura, Luoghi

Depressa

Sull’origine della denominazione l’ipotesi più convincente è quella avanzata da Cosimo de Giorgi, il quale ritiene che Depressa, come altri paesi della provincia, abbia tratto il nome dalle condizioni del suolo, essendo collocata sul declivio delle Serre di Andrano e Castiglione. Depressa ha certamente origini antiche, ma la prima notizia ufficialmente documentata è intorno al 1269. I Gallone presero possesso del paesino e si insediarono nel Castello (la data 1608, con lo stemma dei Gallone, è visibile sul portone e sotto il piombatoio del Castello), ma la loro presenza divenne tangibile solo fra l’800 e il ‘900 con Emanuela Gallone (1822 – 1883) ed il marito Antonio Winspeare (1822 – 1918).

Il castello

Il Castello è oggi proprietà del Barone Riccardo Winspeare, porta nelle sue pietre la storia del piccolo centro salentino. Il nucleo più antico è del XIV secolo. Fu, per diversi anni, ritenuto secondario ed utilizzato come semplice masseria. Conserva ancora le due torri quadrate del 1500, il loggiato e la scala che danno su un cortile rettangolare, al quale nell’800 fu aggiunto un porticato. E’ ben conservato e abitato dalla famiglia Winspeare, nel piano sottostante c’è un ricco museo che testimonia la storia del Casato e l’amore per gli antenati, i loro costumi e le loro tradizioni. Nel periodo estivo il Castello dei Winspeare ospita quasi ogni anno numerosi personaggi delle Case Reali d’Europa. I più affezionati sono gli attuali Sovrani del Belgio.

La Croce di Principano e
il Calvario

Particolare attenzione merita la Croce di Principano; situata a sinistra della strada che da Depressa porta a Castiglione (frazione di Andrano) nel feudo denominato “di Principano”. E’ credenza popolare ritenerlo un menhir, ma i testi e le mappe topografice specifiche non ne fanno alcuna menzione.

E’ giusto citare anche il Calvario di Depressa. Esso è stato costruito nel 1885 (come è scritto nella parte superiore della raffigurazione centrale) ed è situato nella zona denominata “Largo dei Pozzi Messapici” in Via Gaetano Salvemini (provinciale Depressa-Castiglione). Il 15 aprile 1973 il Calvario è stato restaurato con cinque quadri di ceramica scultorea.