Cenni storici



Varcando l’ingresso che da piazza Pisanelli conduce a Porta Terra, si giunge nell’antica piazza del borgo di Tricase, oggi dedicata a don Tonino Bello, parroco di Tricase e vescovo di Molfetta, teologo, scrittore e raffinato poeta, celebre per il suo impegno pacifista e la sua pastorale a favore degli ultimi e della convivialità delle differenze.
Qui, nel cuore del borgo, fanno sfoggio la facciata gentilizia del palazzo dei principi Gallone e l’ingresso principale della settecentesca chiesa matrice, risalente, nella sua struttura originaria, al XIV secolo. Nel corso del tempo, fu varie volte oggetto di parziali distruzioni: da parte dei Turchi nel 1480, dei soldati del conte di Lecce nel 1495 e dei Veneziani nel 1528.
Fu poi riedificata a partire dal 1736, quando la crescita della popolazione tricasina impose l’ampliamento della struttura. I lavori, affidati a Fra’ Tommaso Manieri di Nardò, non poterono proseguire a causa dell’instabilità della struttura. Dopo quasi un trentennio, nel 1763, un nuovo profetto di riedificazione fu affidato all’architetto copertinese Adriano Preite, che nel 1781 consegnò l’edificio al culto.
Le attività di riqualificazione più recenti hanno messo in risalto un importante patrimonio archeologico costituito da fosse frumentarie, tombe medievali e da una struttura ottagonale che emerge in parte dall’antica pavimentazione.
L’architettura spontanea del borgo caratterizza le piccole “strittule”, che tendono a digradare man mano che ci si approssima alla campagna di levante.
Questi scorci offrono straordinari esempi di manierismo locale, apprezzabili negli intagli cinquecenteschi che adornano le facciate e le aperture delle abitazioni più antiche.
Sulla strada principale di via Tempio si distinguono le case palazzate dell’aristocrazia cittadina, come palazzo Vincenti e palazzo Montano-Pisanelli.
Qui, in passato, i pellegrini trovavano ristoro, lungo il corso del loro viaggio, verso il santuario di S. Maria de Finibus Terrae.
Spostandosi dall’antica chiesa della Presentazione di Maria al Tempio si viene rapiti dalla storia del borgo, affascinati dalle case palazzate decorate ancora oggi con i portali in catalano-durazzesco.
Infine, silenziosamente, si impone palazzo Orlandi, con le sue forme sinuose, simbolo di una sensibilità artistica che ha caratterizzato, nel passato, l’aristocrazia cittadina.
Cartolina
DON TONINO BELLO SQUARE
Crossing the entrance leading us from Pisanelli Square to Porta Terra, we get to the old square of the Tricase suburb, today is devoted to Don Tonino Bello, parish priest of Tricase and bishop of Molfetta, theologist, writer and elegant poet, he was well-known for his pacifist effort and his pastoral care for the least and the conviviality of differences.
Here, in the heart of the suburb, you can see the noble facade of the Gallone Princes Palace and the main entrance of the eighteenth-century church matrix, dating back, in its original structure, to the fourteenth century. It has been, for several times, partially destroyed over the years: by the Turks in 1480, by the soldiers of the Count of Lecce in 1495 and by Venetians in 1528.
Then, it was rebuilt starting from 1736 in order to expand it, since the population in Tricase was growing. However, these workings, assigned to Fra’ Tommaso Manieri of Nardò, were interrupted because of the unsteadiness of this structure. Nearly thirty years later, in 1763, a new rebuilding project was assigned to the architect of Copertino, Adriano Preite, who handed over this building to the cult in 1781.
The latest riqualification activities have showcased an important archaeological heritage consisting of wheat pits, medieval tombs and an octagonal structure that partly emerges from the old paving. The natural architecture of this suburb characterizes the small “strittule”, which tend to descend if we get closer more and more to the east countryside.
These views are extraordinary examples of local mannerism, appreciable in the sixteenth-century carvings that adorn the facades and openings of the oldest habitations.
In the main road, Tempio Street, there are mansions of the local aristocracy, such as Vincenti Palace and Montano-Pisanelli Palace.
Here, in the past, the pilgrims found refreshment, during their journey, towards the sanctuary of Santa Maria de Finibus Terrae.
Moving from the ancient Santa Maria al Tempio Church, you will be charmed by the history of this suburb and by Palaces that are even nowadays decorated with portals in Catalan-Durazzo style
Finally, Orlandi Palace domains silently, with its sinuous shapes, the symbol of an artistic sensibility which characterized, in the past the local aristocracy.